Per fare un buon compost le regole di base sono:
- scegliere il giusto luogo dove fare compostaggio, ad esempio sotto un albero, o comunque in un luogo non troppo assolato d’estate e non troppo ombreggiato d’inverno;
- utilizzare compostiere e sistemi che garantiscono sempre l’afflusso di ossigeno, munite quindi di fori di areazione e coperchi rimovibili;
- posizionare i rifiuti a contatto più diretto possibile con il terreno, per permettere lo scambio con i batteri e piccoli invertebrati che aiutano la decomposizione dei rifiuti;
- mescolare bene gli scarti umidi e scarti secchi per ottenere l’ equilibrio secco – umido;
- spezzettare quanto basta i rifiuti per accelerarne la decomposizione;
- areare bene gli scarti in decomposizione rivoltandoli, l’ossigeno è vitale per i microorganismi ed evita i cattivi odori.
La decomposizione dei rifiuti verdi organici avviene in maniera del tutto naturale. In natura infatti accade che le sostanze organiche, una volta terminata la loro vita, vengono decomposte dai microrganismi presenti nel terreno che le restituiscono al ciclo naturale sotto forma di humus.
Dopo alcuni mesi, il compost è pronto.
Un compost maturo si riconosce dal colore scuro, dall’aspetto soffice e dal profumo gradevole di terriccio di bosco.
In genere si prevedono 2 cicli annuali di compostaggio: uno di 3-
Ma non bisogna mai dimenticare che l’attività è a ciclo continuo e quindi il compost, una volta maturo, può essere prelevato ed utilizzato ogni volta che lo riteniamo opportuno.
A seconda del grado di maturazione gli usi possono essere diversi: il rinterro di piante (molto maturo), risemine di prati e anche come fertilizzante per i terreni agricoli (non molto maturo). In genere l’utilizzo ottimale è quello finalizzato alla crescita delle piante, rimettendolo alla base delle stesse (siepi, alberelli, arbusti, alberi da frutto, ecc.)